..."Il Mito"...studio

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Le letture e l'esperienza di vita non sono due universi ma uno. Ogni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse.Che i libri nascano da altri libri è una verità solo apparentemente in contraddizione con l'altra: che i libri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini...Italo Calvino

domenica 14 settembre 2008

La Fattoria degli Animali

Animal Farm - George Orwell
Il classico libretto che si legge alle medie...ma che allora è molto difficile da comprendere. Un breve trattato sui gruppi in senso esteso, anche se l'autore si rivolge al mondo della politica ed in particolare agli avvenimenti a lui contemporanei nel periodo della Rivoluzione d'Ottobre in Russia nel 1917. Egli, infatti, rappresenta metaforicamente attraverso la vita di una fattoria di animali le dinamiche politiche e sociali di un popolo e dei suoi rappresentanti istituzionali. In reltà è applicabile anche ai gruppi di lavoro, associativi, o che comunque abbiano uno scopo di collaborazione comune. E' notevole come Orwell in poche pagine esplori l'animo umano, le caratteristiche del singolo e del gruppo. Ogni lettore ha incontrato e incontra simili scenari nella propria vita, ma è ancor più funzionale poichè dà delle utili suggestioni su noi stessi, sul nostro ruolo nei gruppi e nella politica. La sua visione è molto cinica o se vogliamo realistica senza lieto fine, in quanto egli sosterrà (pagandone il prezzo), attraverso i canti di indipendenza della Animal Farm, che la politca è un luogo di ammorbamento degli ideali. I temi sono quelli della corruzione degli ideali socialisti in Russia, della tendenza della società a crfeare delle stratificazioni, il rischio della nuova classe lavoratrice, l'uso di un linguaggio millantatorio da parte della politica.
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Utile
LA FRASE...
"Bestie d'Inghilterra e Irlanda, bestie oppresse dal lavoro, ascoltate il lieto annuncio:tornerà l'età dell'oro"
Autore

sabato 13 settembre 2008

La figlia de Pakistan - Incontri con Benazir Butto


Un piccolo estratto dal libro "Pakistan" di Mary Anne Weaver dedicato all'intervista dell'autrice a Benazir Butto. Una lettura illuminante, che svela i retroscena politici e umani di una terra ricca di controversie culturali, religiose, etniche. Un primo piano su una donna che da questa intervista emerge come brillante, forte, bella, potente, sofferente e sola. Erede da parte paterna del mandato politico vive l'infanzia e l'adolscenza nel lusso e frequentando prestigiose università europee. Passerà la vita a custodire il dolore di una figlia orfana di padre, di una sorella prescelta e invidiata da un fratello fuggiasco, a capo del Partito Popolare Pakistano dal quale non riceverà mai nè stima ne complicità. Per quanto breve è una storia appassionante quella di Benazir, che soffrirà la prigionia, e l'esilio. Breve quanto la sua vita stroncata da un attentato. Oggi il marito Alif Alì Zardari, accusato di traffici illeciti e di aver pagato tangenti ai partiti, è il nuovo presidente del Pakistan. Sembrava la più grande macchia sulla pagella di una donna da 10 in condotta e ora ha preso il suo posto.


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Rivelatore

La Frase...,

"A mio padre chiedevo sempre come avesse fatto a sopravvivere in carcere e lui mi rispondeva che sceglieva un giorno della sua vita e lo riviveva, minuto dopo minuto. Equello che ho fatto anch'io"

L'autore...
Weaver Mary Anne

venerdì 13 giugno 2008

Incontro
Ho incontrato l’altro me questa notte
E ora ho le ossa rotte
Sei tu madre Il mio alter ego
Lo scontro è inevitabile
Come correre contro un treno in corsa
Come guardare nello specchio
Come entrare nella quarta dimensione
Sotto la doccia Lavo la vergogna
Il bisogno di fuga
Quando le radici tremano
È sempre più forte
Forte quanto la morte, la morte
Delle mie radici

mercoledì 28 maggio 2008

Ricordi

Ricordo mia madre mentre sbucciava un’arancia
Il metodo,
il senso delle cose mi veniva trasmesso in quel semplice gesto
Il famoso perché non cadde in mare e si perdé
Lo ritrovo io oggi,
perché non è mia madre
sono io che sbuccio l’arancia
sono io che do senso alle cose
sono io che cerco un metodo
sono io che riperdo il libro dei perché
e ancora più in fondo al mare cade, cade, cade…
perdo il senso del metodo e lo ritrovo nell’amore
nell’unione profonda delle anime nude
senza timore
senza tremore
senza candore
ritrovo nell’amore il senso delle cose.

sabato 23 febbraio 2008

Il mio libro di gennaio - Caos calmo

450 pagine che invitano alla lettura con il ritmo del Caos calmo.
Mi ha coinvolta fino all'ultima pagina - il tal Pietro Paladini protagonista - nel raccontare una vicenda originale nei contenuti, sintassi scorrevole, linguaggio accurato nella media, narrazione a volte bypassabile. Un romanzo (?) verista che non rivela al lettore nulla di "nuovo" ma non sembra essere questo lo scopo del'autore. Piuttosto direi che il romanzo SI rivela al lettore, si dona.

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Generoso

La Frase
"I topi non avevano nipoti"

MI RICORDA...
" Il mondo secondo Garp" - J Irving

L'autore
Sandro Veronesi. Sex-appelling, come sul divano della Dandini